Sword Of Fire

The sacred sword to fight against the evil

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Devo tornare me stesso!

Posted by Gabriele su novembre 12, 2009

La vita è fatta di tanti periodi nei quali ci sono delle fasi.
Spesso ci si trova in situazioni belle e si fanno esperienze meravigliose.
Tutto questo succede nei periodi.
Penso alla storia. Se nelle diverse fasi che la compongono, i grandi uomini si fossero comportati in modo diverso cosa sarebbe successo?
Faccio un esempio. Se in una determinata fase Giulio Cesare non avesse valicato il Rubicone e avesse pensato solo a proteggere la propria posizione, la civiltà romana sarebbe sopravvissuta per altri 500 anni? Ha preso una decisione. Non si è lasciato intimidire dalla situazione nè trasportare dallo sconforto. Non ha avuto paura. Sopravvivere è stato difficilissimo ma è rimasto se stesso. E’ rimasto coerente con se stesso. La civiltà romana ha vissuto ancora un periodo di prosperità.
Nella vita odierna pochi sono al vertice a risolvere i problemi del mondo, il resto delle persone vivono molte esperienze che si presentano nella quotidianità. Le esperienze purtroppo possono anche trasformarsi, da meravigliose a terribili. Quando l’esperienza entra in quella fase significa che il periodo è al tramonto.
Anch’io sono giunto al termine di un periodo, con una serie di interrogativi.

Per passare da una fase splendida a orribile ho sbagliato qualcosa?
Probabilmente si. Se ripenso all’esempio precedente, non sono rimasto completamente me stesso. Ho agito in funzione della situazione. Ma ho agito in modo sbagliato. Sono sicuramente stato assalito da sentimenti di paura. Non sono rimasto calmo. Calmo come all’inizio dell’esperienza. In questo modo non sono stato coerente con me stesso ed è stata la mia “sconfitta”.
La fase orribile mi ha portato a dei sentimenti pieni di gioia e eccessivamente oscuri. I sentimenti di gioia erano legati alla speranza. La speranza di poter recuperare o di poter rientrare nella fase positiva mentre i sentimenti oscuri erano legati all’odio, al fatto che, nonostante mi sforzassi al massimo, non riuscivo a recuperare, sprofondavo nell’abisso sempre più profondo. Evidentemente la situazione era compromessa.  

Avrei potuto aumentare il periodo?
Non lo so. Probabilmente si. Se avessi mantenuto un determinato comportamento. Non significa però vivere in funzione della situazione perchè si ha paura che possa sfuggire di mano. Questo mi è capitato. Mi è sfuggita per paura che sfuggisse. Se un grande uomo si fosse comportato in questo modo sarebbe stata la fine di un periodo per molti altri uomini. Ho cercato di modificare il mio carattere diventando in questo modo l’ombra di me stesso tanto da riconoscermi più. Non bisogna essere succubi di quello che si presenta, bisogna in qualche modo interpretare e affrontare nel migliore dei modi.

Potrà nascere un nuovo periodo o addirittura un periodo infinito e stabile?
Me lo auguro. Questo dipende soprattutto da se stessi e da chi è coinvolto nella stessa esperienza. Non bisogna rimanere schiacciati dalle pressioni che possono in qualche modo arrivare.

Questa lezione me la ricorderò per sempre e devo tentare in tutti i modi di tornare me stesso.
Lo stesso che ero prima di questo periodo.
La cosa più complicata.

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Esiste sempre qualcuno più forte di te…

Posted by Gabriele su febbraio 12, 2008

Il mio primo articolo sul blog.
Per l’”overture” mi sembra giusto cominciare con una riflessione che mi è sempre passata per la testa, scaturita dall’osservazione di ciò che mi circonda, in ogni luogo e in mezzo alle persone, ma non solo, dopo l’osservazione esistono altri mezzi per rendersene conto, ad esempio grazie alle letture, alla visione dei film e alla partecipazione di sport di gruppo come una partita di calcio.
Quando ero piccolo e giocavo con i bambini della mia età, mi accorgevo che c’era sempre l’elemento dominante, il trascinatore, il leader, egli si manifestava come una sorta di punto di riferimento anche per gli altri. Ovviamente a quell’età era un concetto piuttosto complicato da esprimere a parole ma comprensibilissimo.
Crescendo, ci si trova sempre dinanzi a nuove situazioni e problemi più disparati, per ognuno di essi si riesce spesso a trovare individui che sanno dare risposte, che sanno agire e di conseguenza risolverli.
TysonVSBusterUna domanda mi sorge spontanea: “Perchè c’è sempre qualcuno più “forte”?”.
La tipica risposta che si può dare è: “Madre Natura ci ha fatto uno diverso dall’altro. Non è detto che un individuo capace in certo ambito sia abile anche in tutti gli altri”.
Espongo un esempio pratico e molto semplice: un pugile ha moltissima forza ma il più delle volte è meno arguto, a differenza di un luminare della scienza, il quale è abituato a ragionare e ad usare l’intelletto per i suoi scopi, senza avere bisogno di potenza muscolare.
Ne conviene che probabilmente nella stragrande maggioranza dei casi, la natura dà un valore all’individuo rappresentante la sommatoria complessiva di tutte le sue capacità, questo ipotetico valore viene diviso in altri valori attribuibili alle diverse capacità e caratteristiche possedute. Tornando all’esempio di prima lo scienziato e il pugile avranno come valore globale 100, il primo però avrà per l’intelligenza 70 mentre per la forza 30, il secondo invece avrà i valori ribaltati sulle capacità prese in considerazione.
La seconda domanda dopo aver analizzato l’esempio è: “Quale capacità è meglio avere?”
La risposta data:”La domanda è formulata in modo non completamente corretto. Se ad una persona è concesso di avere una capacità più sviluppata conviene prendere quella come punto di forza cercando anche di migliorare anche le altre, sempre se possibile”
Un’altra possibile risposta:”Dipende dalla situazione in cui un individuo può trovarsi”
Riprendendo la prima risposta si può tranquillamente porre un’ ulteriore ma fondamentale domanda derivata da essa:”Se la natura dà un valore prefissato, quindi è una costante,  si può incrementarlo?”
Il nocciolo della questione sta proprio qui. E’ vero, la natura dà all’uomo un valore costante, ma è un attributo iniziale. L’uomo ha al suo interno potenzialità inimmaginabili, in grado di aggiungere alla costante fissata all’inizio una variabile, potendo di conseguenza migliorare le singole abilità e capacità. In questo senso la variabile diventa un “offset” di valori positivi. Questo non vuol dire che non esistano limiti. Non credo esista uomo sulla faccia della Terra in grado di distruggere con il proprio pugno una montagna, nemmeno se si allenasse per oltre mille anni. Anche se fosse possibile raggiungere una simile potenza, l’uomo non lo saprebbe mai, nessuno può vivere così a lungo da poterci dimostrare questa ipotesi. I limiti fisici vengono in qualche modo imposti dalla natura.
Utilizzando le capacità intellettuali è possibile in qualche modo aggirare i limiti fisici. Per distruggere una Albert Einsteinmontagna è sufficiente utilizzare della dinamite, essa deriva da una scoperta ma la modalità d’impiego implica l’intelletto.
Allora non ci sono limiti “mentali”?
Esistono molti limiti.
Basti considerare che il più delle volte si riesce a rispondere a tre grandi insiemi di domande: come…?, dove…?, quando…?
Grazie alla genialità di molte persone, l’uomo è stato in grado di rispondere a moltissime domande di questo tipo e molte altre risposte verranno trovate a quesiti ancora insoluti. Ma l’insieme di domande più complesso alle quali trovare una risposta è: perchè…?
Il più delle volte, per rispondere a questo tipo di domande si ricorre alla religione e alla fede ma non è l’articolo giusto per parlare di questo. Più avanti affronterò questo tema.
I limiti dell’individuo su ogni capacità possono essere messi in luce.
Per avvicinarsi ad essi e per migliorarsi sempre più, è corretto prendere a modello chi ha dei limiti superiori ai nostri, riconoscendo che esiste sempre qualcuno più “forte” di te.

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