Sword Of Fire

The sacred sword to fight against the evil

Street Fighter 2: un MUST videoludico

Posted by Gabriele su febbraio 12, 2008

Come posso non scrivere qualcosa su uno dei più bei videogiochi della storia, Coin Opuno di quelli che entra di diritto nella hall of fame insieme a Super Mario, Zelda, Bubble Bobble, Gran Turismo, Final Fantasy e molti altri.
Viene definito un coin op1 per eccellenza.

Quanti ricordi affiorano nella mia mente.

Correvano gli anni ’90, a quel tempo frequentavo le scuole medie dai salesiani in via Bonvesin della Riva. La mattina veniva dedicata alle lezioni scolastiche, nel pomeriggio si svolgevano le ore di doposcuola e subito dopo si andava all’ oratorio adiacente alla chiesa di S.Maria del Suffragio a giocare oppure al baretto in via Cadore (con una mega-disapprovazione da parte delle suore. Chiedo scusa a suor Giusy anche se non leggerà mai l’articolo, allora non capivamo veramente una maz… ndGab) giustappunto per sfidarsi al suddetto gioco con un mini budget di mille lire equivalente a 5 partite.
Fu una mania che continuò per almeno 3 anni.
Ricordo che nelle vacanze estive del 95, dopo che ebbi finito la prima superiore, mi trovai come di consueto a Finale Ligure in villeggiatura, erano i primi anni in cui i miei genitori mi lasciavano uscire con gli amici. Lì conobbi la prima fidanzata, Diana, una ragazza veramente carina, generalmente mi aspettava fuori dalla sala giochi perché non le piaceva. Mentre Diana attendeva, all’interno erano aperte le classiche sfide in doppio. Il vincitore del match continuava il gioco facendo uscire il detentore della partita o lo sfidante, a meno che non avesse intenzione di chiedere una rivincita. Ero diventato talmente esperto che imparai un modo alquanto stravagante di tenere il joystick: il dorso della mano era rivolto verso il pianale, l’asticella era tra il dito medio e l’anulare della mano sinistra e il pollice a contatto con il pomello. Con la mano destra governavo i tasti. Era quasi come tenere in mano un bicchiere di champagne.
Ovviamente il meglio della serata non era certo in sala giochi!

Pensando a tutto questo mi viene veramente da ridere.

Il videogioco

Street Fighter 2 fa la sua prima apparizione nel lontano 1991 con l’edizione “World Warrior” grazie agli strepitosi sviluppatori della software house giapponese Capcom.
Super Street Fighter 2 Main TitleIl lavoro è pressochè perfetto, un mix incredibile di grafica, colonne sonore e giocabilità mai visti in precedenza.
Anche le maggiori riviste specializzate del settore sono unanimi nelle valutazioni: tutte eccellenti. Il genere è picchiaduro a schermata fissa2 (per i non intenditori è come se ci si trovasse su un ring da boxe) bidimesionale diversamente da altri classici come Final Fight e Double Dragon detti picchiaduro a scorrimento3.
I cinefili del genere “azione e arti marziali” troveranno moltissime similitudini con il film “BloodSport” (in italiano “Senza esclusione di colpi”) non tanto per la presenza dell’attore Jean Claude Van Damme quanto per la trama.BloodSport Poster
Si tratta del classico torneo di arti marziali nel quale i più forti combattenti del globo si sfidano ognuno con il proprio stile di combattimento fino ad arrivare al duello finale.
Nel videogioco, è possibile scegliere un personaggio tra gli otto selezionabili.
Nel 1992 esce la versione “Champion Edition” con la quale è possibile selezionare i 4 boss finali della precedente “World Warrior” e combattere contro il proprio doppelganger4 (una sorta di clone del proprio personaggio scelto).
Nel 1993 si passa a “Street Fighter 2 Turbo” i cui protagonisti rimangono gli stessi ma indossano abiti di colore diverso e la velocità dei movimenti aumenta; fino ad arrivare negli anni 1994-95 con “Super Street Fighter 2” e “Super Street Fighter 2 Turbo” dove il dettaglio grafico dei fondali migliora in modo sensibile e si aggiungono alla serie altri 5 personaggi.

I personaggi

Come ho accennato in precedenza, i personaggi da poter utilizzare sono Select Playersdavvero parecchi, la tipologia dell’arte marziale e la nazionalità fanno la differenza, si passa dal karateka al sumo wrestler, dal maestro di Jeet Kune Do al pugile e così via.
Ogni personaggio ha una missione da compiere oppure una motivazione per eliminare l’ultimo boss, infatti il finale del gioco cambia in funzione del lottatore scelto.
Oltre al joystick per gli spostamenti, in Street Fighter ci si avvale di ben sei tasti per sferrare calci, pugni e proiezioni.
Uno dei punti di forza del gioco sono le mosse speciali come sfere energetiche, calci a ripetizione ad altissima velocità, scosse elettriche e molto altro.
Dopo qualche incontro disputato appaiono gli speciali bonus stage. Lo scopo dei bonus stage è quello di accreditare più punti possibile distruggendo macchine e bidoni di ferro.

Ryu vs Ken Ryu vs Cammy Chun Li vs Mr. Bison

Riepilogo di seguito i nomi dei personaggi, lo stile e la nazionalità:

Ryu Karate – Ansatsuken Giappone
Ken Karate – Ansatsuken Stati Uniti
Honda Sumo Giappone
Dhalsim Yoga India
Chun Li Wu Shu Cina
Guile Tecniche militari Stati Uniti
Zangief Wrestling Unione Sovietica
Blanka Tecniche selvagge Brasile
Balrog Pugilato Stati Uniti
Vega Ninjutsu Spagna
Sagat Muay Thai Thailandia
Mr. Bison Poteri psichici Thailandia – Shadoloo
Cammy Tecniche militari Gran Bretagna
Deejay Kickboxing – Capoeira Giamaica
Fei Long Jeet Kune Do Hong Kong
T. Hawk Tecniche Pellerossa Messico
Akuma Karate – Ansatsuken ?

Personaggio preferito

RyuNon posso non spendere qualche parola in più sul mio personaggio preferito: Ryu.
Ryu è di nazionalità giapponese, pratica come arte marziale fondamentale il karate. Nel riepilogo ho anche inserito la parola giapponese Ansatsuken, un particolare stile del karate la cui applicazione può rivelarsi mortale al nemico.
Anche se nipponico, possiede i lineamenti tipici occidentali (oramai il popolo del sol levante ci ha abituati a queste scelte, basti leggere i vari manga5 o vedere qualche anime6), gli occhi e i capelli castani e una robusta corporatura ma ben proporzionata con buona armoniosità a livello muscolare.
Indossa un kimono senza maniche e un nastro passante per la fronte legato sulla nuca, i colori appartenenti ad essi possono essere cambiati a seconda della versione del gioco. Nella prima versione può essere selezionata una sola tipologia cromatica di abbigliamento. I miei colori preferiti restano quelli di base: kimono bianco, cintura nera e nastro rosso.
Le mosse speciali sono l’Hadouken7, lo Shoryuken8 e il Tatsumaki Senpuu Kyaku9.Ryu Hadouken
Se fosse una persona in carne ed ossa invece che un insieme di numeri binari e intepretasse il classico “action movie” dal contenuto parecchio semplice (per intenderci bene contro male), avrebbe senza ombra di dubbio il ruolo del “buono” della situazione, il guerriero fortissimo, un po’ malinconico, un po’ solitario ma con un’incredibile calma e pace interiore.
L’obiettivo: sconfiggere il male incarnato nel tipico nemico criminale ed espertissimo nelle arti marziali con il celebre duello finale del film.

Conclusione

Un gioco che non ha bisogno di ulteriori aggettivi di elogio, ha segnato una parte di storia videoludica della prima metà degli anni 90, prima dell’avvento dei giochi tridimensionali e delle console di ultima generazione.
Per chi avesse qualche emulatore arcade e non lo avesse mai provato, consiglio vivamente di farlo. E’ vero, ormai è datato ma Street Fighter 2 resta e resterà per sempre un mito.

  1. Termine utilizzato per definire un videogioco da bar o da sala giochi. E’ la contrazione di due parole inglesi: coin operated cioè macchina a gettoni.
  2. Lo sfondo del gioco resta pressochè identico. Gli sprite (i personaggi) possono muoversi fino a un determinato punto sia dalla parte destra che quella sinistra dello schermo. Generalmente gli incontri sono uno contro uno e si vince al meglio dei tre round.
  3. Lo sfondo è dinamico. Il personaggio si muove sempre verso destra e raramente può tornare indietro. Di solito si affrontano grandi quantità di nemici i quali presi singolarmente sono molto più deboli rispetto al personaggio principale selezionato dal giocatore anche se di tanto in tanto si trovano i boss di fine livello nettamente più forti.
  4. Termine tedesco: doppel = doppio, gänger = che se ne va. In pratica è una persona identica ad un’altra. Generalmente è maligna rispetto all’originale.
  5. Fumetto giapponese.
  6. Cartone animato giapponese.
  7. Colpo dell’onda o palla di fuoco (ken in giapponese indica sempre colpo o pugno). E’ una sfera di energia spirituale lanciata verso il nemico.
  8. Colpo del drago o pugno del drago. E’ un micidiale montante con salto.
  9. Calcio volante a mulinello.

Una Risposta to “Street Fighter 2: un MUST videoludico”

  1. You should be a part of a contest for one of the finest blogs online.
    I will recommend this web site!

Lascia un commento